Ricerca personalizzata

giovedì 7 aprile 2011

ENIGMI IRRISOLVIBILI

(loc. non dichiarata)

Buongiorno,
vi chiedo cortesemente la seguente informazione: sono un dipendente di una azienda privata (contratto del commercio). Posso essere titolare di partita iva per avviare un'attività non concorrenziale con la mia impresa?
Un saluto e grazie 



Mio caro,
ho intestato il Suo quesito col titolo Enigmi irrisolvibili e Le spiego il perchè.
In Italia, a differenza del resto del mondo, aprire un'attività, anche se certamente più complessa di una sola partita iva, comporta un impegno anche di anni. Per questo motivo gli stranieri, che non riescono a capacitarsi delle nostre regole e dei nostri tempi, impazziscono e scappano.
Da noi non c'è una regola che sia quella e basta. Da noi c'è la regola e l'interpretazione delle norme che regolano questa regola.
I nostri tribunali civili sono al collasso perchè intasati da azioni legali in cui entrambi gli avvocati delle parti ritengono, secondo l'interpretazione che danno alla regola, di aver ragione ed entrambi sono in buonafede. Chi deve giudicare, spesso, dà un'altra interpretazione ancora alla regola cosicchè non se ne vien mai fuori. Cosa avrà voluto dire il legislatore? Intendeva dire ciò che ha detto o forse voleva dire un'altra cosa?
Tutto è interpretabile e quindi...nulla è certo.
La domanda che Lei pone è banale e lo sarebbe anche la mia risposta se poi non fosse immediatamente contestabile dal parere di un'altra persona pronta a ritenere che non è come penso io ma come pensa lui.
In queste condizioni, suggerire cosa sia possibile o non possibile fare, in Italia, è quasi certo un'azione da folli.
Per quanto ne so, vi sono tre situazioni che si intrecciano a complicare le cose e le elenco.
La prima riguarda l'azienda. Sarebbe possibile aprire una partita iva anche essendo dipendenti, per un lavoro non in concorrenza. Sarebbe possibile ma dovrebbe anche essere auspicabile che il dipendente avverta comunque l'azienda circa la sua intenzione, perchè se venisse fuori successivamente, può essere motivo di chiusura del rapporto di lavoro.
E cosa pensa possa accadere se il dipendente dice alla propria azienda che intende aprire una partita iva per un'attività che non sia quella che svolge? Pensa che l'azienda sia contenta? Proprio no, perchè sarebbe indotta a pensare, a torto ma forse no, che il dipendente da qual momento in poi non avrà più la testa solo per i problemi del lavoro che svolge ma sarà portato a pensare se non addirittura ad usare del tempo per l'altra attività.
Un giorno di malattia è vera malattia o il dipendente sta lavorando per l'altra cosa?
Forse quindi l'azienda risponderebbe un bel no e siccome sappiamo come vanno a finire queste cose, stia certo che da quel momento Lei sarebbe sotto la lente per capire se sta pensando ad altro.
La seconda situazione coinvolge l'INPS che gestisce i versamenti di una persona “dipendente” e contemporaneamente della stessa persona con partita iva. Per quanto ne so queste situazioni possono essere accettate dall'INPS solo per periodi più o meno brevi, salvo però fare poi una scelta. L'ambiguità delle due posizioni contemporaneamente aperte non regge per molto.
La terza riguarda la gestione della fiscalizzazione perchè il fisco guarda in modo strano queste doppie situazioni. Già trovano strano le cose semplici, figuriamoci accettare che uno sia Dipendente ma contemporaneamente porti avanti un'altra attività.
Ripeto, tutto si può fare o meglio, tutto si può tentare di fare fermo poi accettarne gli eventuali inghippi.
Se Lei vuole aprire una partita iva ha bisogno di un Commercialista. Le propongo quindi di contattare un Commercialista che, unitamente alle informazioni per l'apertura della partita iva, può darLe un parere su quanto esposto. La differenza? Semplice. Nel momento in cui Le dà un parere se ne assume anche la responsabilità nel caso poi dovesse metterLa in situazioni non corrette.
A mio parere poi, anche se l'azienda dovesse capire le Sue motivazioni e dirLe “si”, sarebbe opportuno che Lei si facesse mettere per iscritto la disponibilità ad accettare che Lei dipendente, svolga anche un'altra attività. Motivo? Un domani, al primo problema aziendale o problema di rapporti tra Voi, sarebbe per l'azienda troppo facile approfittare della conoscenza della Sua situazione per liberarsi di Lei, accusandoLa di doppio lavoro.
Non so cosa Lei vorrebbe fare (purtroppo chi scrive tende sempre a non dire le cose e chi risponde non può mai avere un elemento a volte determinante per dare il consiglio) ma forse, non sarebbe meglio se Lei potesse intestare la partita iva ad altra persona, magari un familiare?
In questo modo eviterebbe molti problemi.
Tutto qua quello che posso dire. Le suggerisco ancora di rivolgersi ad un Commercialista che comunque dovrebbe “assoldare” per farsi gestire la partita iva, parlando con lui di ciò che vorrebbe fare.
Cordiali saluti