ADDIO
BENEFIT
Lettera firmata ( loc. n.c.)
Buonasera
l'azienda per la quale lavoro sta effettuando una
ristrutturazione/riorganizzazione interna.
In seguito a questo, mi è stato prospettato un
nuovo ruolo e , conseguentemente, la perdita dei benfit a cui ho attualmente
diritto.
Dalla attuale mansione di Capo Area, per la quale
ho diritto all'utilizzo dell'auto aziendale con tutti i costi accessori a
carico dell'Azienda, rimborso carburante (tranne nel periodo di ferie),
indennità trasferta, rimborso pasti, passerei ad un non ancora definito ruolo
commerciale, in sede in un reparto diverso da quello attuale, che non prevede
più quanto appena elencato.
Tengo a precisare che il mio medesimo ruolo è
coperto da un' altra collega che non vedrà cambiata la propria mansione (quindi
manterrà intatti i benefici) a cui eventualmente verrà richiesto un impegno
maggiore (nuovi incarichi oltre gli attuali) e che la scelta è caduta sulla
sottoscritta per motivi logistici (io abito vicino alla sede dell'azienda ,
l'altra no).
Posto che è mia intenzione accettare il cambio
(anche perchè non posso fare altrimenti) è legittimo un atteggiamento del
genere?
Posso chiedere un contributo economico all'azienda
considerando che il reparto da dove arrivo è sì in crisi ma non lo è tutta
l'azienda? posso argomentare che (parole loro) siamo "sani" e con
progetti e investimenti futuri importanti?
Grazie mille per la risposta
Gentilissima,
la situazione che Lei sta vivendo è piuttosto
solita nei momenti di ristrutturazione.
Può cercare di contrattare le condizioni economiche di cambiamento se ritiene
di essere in una posizione di forza ovvero, se la Sua figura, il Suo lavoro ed
i risultati che porta sono importanti e
necessari all'azienda.
Ma veniamo alle Sue domande.
Lei deve rinunciare ad un buon benefit: l'auto con tutto quanto gira attorno. Ora Le spiego una
cosa. Al momento dell'assunzione l'auto viene definita benefit per far colpo
sull'assunto, In realtà l'auto è semplicemente il mezzo di lavoro senza cui il collaboratore non potrebbe svolgere la mansione. Il solo fatto che l'azienda lo conceda è
perchè ha un costo minore rispetto al dover dare un rimborso affinchè l'assunto
usi un proprio mezzo. Niente buonismo quindi ma solo una valutazione e conseguente scelta proporzionalmente al
costo.
L'unico vero benefit è il vantaggio di usare un
mezzo nelle ore o nei giorni di non lavoro (sabato e domenica) senza usare un
mezzo proprio.
Appare quindi evidente che ciò che è stato presentato come benefit
quindi, in ogni momento può venir tolto se cambia la mansione, in quanto
l'auto, in effetti, è uno strumento per
lo svolgimento del lavoro. Lei cambia mansione; non sono più previsti
spostamenti, il ruolo è interno e quindi....addio auto.
Anche le
indennità di trasferta, rimborso pasti e quant'altro, essendo tutte
agevolazioni inerenti il ruolo, cambiando questo si annullano e non sono più concesse.
Tranne le indennità che vengono erogate per
contratto a copertura dei disagi che il lavoratore incontra, gli altri
rimborsi, di fatto, sono a copertura di spese ed anche in questo caso...se non
ci sono le spese si annullano da soli.
Potrei dirLe che le aziende, se tengono al
dipendente, in fase di aggiustamenti nelle posizioni e pur non avendone obbligo
tendono a concedere comunque adeguamenti sullo stipendio al fine di far quasi pareggiare le condizioni vecchie e
nuove.
Lei può quindi chiedere all'azienda di venirLe
incontro dicendo che l'auto, pur essendo un mezzo di lavoro, essendoLe stata
concessa anche come uso privato, Le
permetteva di non avere una Sua seconda macchina e nel momento in cui Le viene
tolta Lei è obbligata ad un esborso
oneroso ritenendo di non poter, oggi,
far a meno di un mezzo di trasporto.
La Sua eventuale richiesta quindi potrebbe essere
di poter usufruire ancora di un auto o di avere un compenso sullo stipendio che
in qualche modo la copra di questa perdita.
Sappia comunque che ciò che Le suggerisco è pura arte di contrattazione e dato che Lei è
Capo Area, dovrebbe esserne ben dotata.
Non credo che l'azienda si aspetti una Sua
accettazione ad un cambiamento piuttosto
radicale senza pensare che da parte Sua vi sia una minima richiesta di
compensazione.
Lei può quindi mettere sul piatto della bilancia
la Sua disponibilità alla collaborazione, al non voler intralciare i piani
aziendali (anche se questo può significare
un passo indietro) a fronte però di una apertura alla trattativa da parte
dell'azienda. Può aggiungere tutte le argomentazioni che vuole, comprese quelle
scritte, perchè deve difendere se stessa
Può anche accettare mettendo in chiaro che è Suo desiderio verificare
che la nuova posizione sia comunque in linea, in termini di contenuti e di
livello di mansioni con quanto svolto in precedenza.
Il ruolo di Capo Area, con la gestione di
collaboratori esterni può essere paragonabile a quello di un Responsabile
Vendite interno, con la gestione di personale dell'ufficio vendite.
Se il nuovo incarico fosse in staff, ovvero non
prevedesse la gestione di sottoposti ma fosse solo un ruolo di collaborazione
con altri colleghi interni, potrebbe configurarsi una diminuzione del
livello. Per carità, Le sto dicendo cose
su cui oggi, con i problemi di lavoro che ci sono, non si dovrebbero nemmeno considerare. E' però giusto che, al di là delle scelte che
poi Lei farà, comunque sappia.
Tenga presente che
la situazione in cui si è venuta a trovare Le dà però un'occasione: verificare cosa
pensano di Lei e come La valutano. Se
cioè la scelta di ritirare Lei lasciando la collega è solo data da un problema
logistico o no.
Inutile che dica oltre. Lei ha già capito. Le
risposte che l'azienda darà alle Sue eventuali richieste Le faranno capire
meglio se rimanere o, con calma, uscirsene.
Sappia che figure come Capi Area, se con un buon
numero di collaboratori o fatturato svolto, possono essere ricercate sia per aziende più grandi come per Direttori
Vendite in aziende medie.
Posizioni interne, senza più la gestione
commerciale di persone e clientela, perdono molto interesse.
Le auguro buon successo.